Costruire l’ osservatore

Bisogna disconnetare le parole.

Si riconosci il silenzio come essendo tu, allora stai “Illuminato”,nel senso in cui mi piace usare tale parola. Non c’è “ritorno”. Essere illumninato è essere il silenzio e, allora, guardare il Mondo, osservare tutto quello che accade. Non mi piace tanto la parola “Illuminato”, perché si è gasta. Riconoscere che sei  il silenzio, questo è vivere.

Non c’è maggiore benedizione che la coscienza: Guardarla , da Eternità pertanto, tutti i sucedimenti.

C’è quella storia di Buda: Lui parlava per un gruppo. Un insetto toccò sua spalla. Lui lo lanciò fuora con um gesto brusco e  continuò a parlare. Finito il discorso, ha ripetuto il gesto con il braccio con il quale aveva scatenato l’insetto. Un discepolo li ha chiesto cosa aveva fatto e lui ha risposto: “Sto ripetendo il gesto con attenzione piena e, cosi, non permetto residui per karma.” Karma è sempre incoscienza, io direi.Bisogna costruire l’ osservatore

So soltanto che è un miracolo, noi equipaggio di una nave scivolando per lo spazio infinito. Questo miràcolo il Non Manifesto ci invita a assimilare.

Tutta la sofferènza è frutto da incoscienza. Non c’è cicatrice nella coscienza. Non esiste essenza  nella coscienza per produrre una cicatrice.

È una sensazione sorta in una mattina, non di subito, ma insinuandosi lentamente, si è possibile dirlo da questa forma. L’Ego diminuiva come una palla di sapone sparendo nell’aria, come un pallone essendo svuotato( questa è l’imagine di Eckhart Tolle su l’argumento, quello del pallone),o, piu precisamente come “qualcosa(Che non riesco a discrivere)che si dissipava nella coscienza, nel silenzio. E cosi, è venuta l’impressione di che non potevo più riempire di inutilità il pensieri, non mentre dis-invecchio, mentre mi torno chi sono. Questo riconoscimento non lascia che sia colpito per niente.

Se sei stato un giorno un seme, o, prima di questo, il niente, è impossibile che si pensi che sia qualcosa diversa del silenzio.É ovvio. Il più dificile ( sapendosi questo, perché è possibile comprovare, accade com tutti gli essere), è suppore che possa essere un nome, una identità, un mucchio di piensieri, un corpo. Ancora così, il corpo, che è un seme in un momento e sparisce  per generare nuove vite, è il più prossimo del nulla, del silenzio. Con tale comprensione, come si può non rispettare suo uguale, tutto che c’è sulla Terra, tutto che c’è negli Universi?

La coscienza oltre  quello che osserva, oltre l’osservatore, la coscienza sono.

Lasci il flusso. Lasci l’ordine delle parole ditte.Tutto il pensiero à parola agglomerata.

Esiste qualcosa che può essere il tuo  trascendere: Il “ La coscienza sono.”

Bisogna disconnetare le parole.

LIN DE VARGA

Deixe um comentário

Seu comentário