Il puro osservatore

La  pianta che germoglia, il seme nascendo dell’invisibile nel corpo della terra, il fiore che spunta e svanisce in un istante, le acque del fiume mescolate a tutte le acque,tutto questo è l’Eternità che, dello stesso modo, è l’essenza in te.

Esperimenta la mente in suo movimento totale di falsità;l’amplitudine la prende, inesorabilmente. Bisogna vedere l’òdio come prodotto del mecanismo reazionale della mente; cioè, percepirlo come non essendo tu. L’Esperienza é giá nel passato; non si esperimenta lo sconosciuto. Quello che esperimenta non è la memòria?

Fra il limite di sua pelle e il limite della pelle dell’albero (corteccia), non c’è una distanza. Ci sono due possibilità: una, la proiezione di sua mente formatata che riconosce l’albero per il nome; l’altra la percezione dell’ adesso eterno oltre il condizionamento umano. Quella è illusione; questa, libertà.

Almeno, si riesci un distacco, si riesci guardare per tuo ego e tutto quello che viene acquistato, tue reazione limitate di meschinità, avarìzia, gelosia e tanti altri tìtoli che soltanto un alfabeto non riesce tradurre,si hai un distacco, almeno delle volte, puòi anche capire che da questo ego, non puòi amare veramente, non a un figlio, figlia, a un uomo, una donna, a una madre;la stessa madre che ti ha datto l’oportunità di avere tale distacco. Amare è uno stato d ‘essere che non permette un ego meschino.Pulirlo, pulire l’Ego, ecco la fascinante sfida.

Forse possa essere rilevante che ogni iniciativa presa nell’ istante seguente a quella prima, è nuova. Diciamo che, per un attimo, quello nuovo istante è completamente pulito di memòria. Cosi, lo sconosciuto accade in ogni nuovo istante. Agire dentro di questa realità, con una disposizione attenta, guardando quello che succede  con il chiaro discernimento di cui il fatto presente soltanto può essere nuovo, cioè, toglie qualsiasi resíduo di memoria.

L’Esercizio di scrivere di forma manuscritta, vedendo le frase essendo composte per i simboli che sono le lettere, o stesso constatando nella digitazione le parole che vanno sorgendo nello schermo del computer, sono cose nuove. Il registro da idea di quello che fu scritto nella memòria è,naturalmente, passato; intanto, si percepisci che c’è un nuovo in tutto che si fa, irremissibilmente ti sarà data una dimensione di notabile purezza.

Si può chiedere:di che vale questo? Non vale niente, perché, detto, è passato, è scartabile; ma, in quello istante, in cui vivi il nuovo, è incomensurabile, è il senso precipuo dell’ Universo che sta nell’adesso e non nel formato del tempo. Un osservatore puro, oltre sua identità “ufficiale” e sociale, una gamma esplosiva di fatti accadono come si fossero una pleiade di stelle.Stelle intoccàbile, perché il fatto non può essere detto; e non è toccato per il pensiero.

Attenzione per questo osservatore, perchè ci sono molte e molte persone, in questo esatto momento, dicendo sapere cos’è un “Osservatore puro” ma guardando di un luogo prodotto per il condizionamento dell’Ego. L’Ego piace guardare per sé stesso e dire:” Come sono buono!”, o “Come sono disgraziato!” Ci sono molte persone, sedute in posizione di meditazione, da “cent’ anni nell’ Himalaya”.Ingannate in una supposta illuminazione.L’ unica illuminazione che può esistere ,è vedere il nuovo in ogni avvenimento .Prova semplice per riconoscere di cosa SEI ; sei nidiata nella coscienza che sei?Molto bene.Prova pensare.Hai pensato?Avuto un’ idea? Tu non sei la coscienza.Se rende conto che non c’è neanche un’ idea possibile, stai nella coscienza.

LIN DE VARGA

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