Ecco che porto quello che sa il non manifesto

Clarice Lispector

Nel sentire tanto parlare di Clarice Lispetor,  sulla sua nascita e  sulla morte, mi sono ricordato di un articolo di Pedro Tornaghi(1), nel qualle l’autore dice che “Quando adolescente, pensavo che Clarice andava legendo Krishnamurti ed i budisti quando ha scritto “Acqua Viva”(…) Forse quello che Clarice propone è non pensare dove andare, ma con qualle profondità e compromesso con la vita, dare e digerire ogni passo.Invece di evoluire horizontale, di A a B, e dopo  C, evoluire in profondità, di A ad A1, ad A2,ad A500, e cosi via.  Rispetto di questa verticalità il sottoscritto ha parlato il altro momento; tuttavia, OSHO ne aveva già parlato prima.

Due speciali sono stati presentati su Clarice, un nella TV Brasile e l’altro nella Globo News( Quelli che ho visto) e molto si ne è parlato. Mi sono segnato una frase, detta velocimente da una delle presentatrice e spero che sia letterare, poichè la dico a memoria: “Vivere va oltre qualsiasi rissentimento.” Se a detto, sapeva. Se stato un altro a dire, non importa,quest’altro sapeva. Tutto nella mente è finzione. Su questo non habbiamo dubbi, nessuno tra noi. Neanche quelle che, colmo di conoscenza, parlavano di Clarice. L’Attenzione piena, vengo sostenendo, non se permette bucchi per nessun dolore, nessun rissentimento;questo è tutto. Il trauma può soltanto esistere nel tempo.

José Castello ha parlato sulla scrittrice nei due speciale: “Ha guardato(Clarice) la letteratura come un instrumento di richiesta rispetto dell’impossibile, dell’intocabile, questo soltanto della, nessuno ne ha tentato prima(…) Lei(Ha tentato) pensare l’impossibile(…) Lei era una donna che viveva in luta con la parola e la grande questione della leterattura di Clarice era come libertarsi della parola e arrivare al mondo reale.”

È quello che li indicatori di coscienza dicono: Usare le parole soltanto come istrumento . Ma libertarsi della parola effetivamente e arrivare a pura coscienza(“Mondo Reale”) non è l’Estase?

“Pensare l’impossibile” sarebbe questo, chi sa, perche “pensare” l’Impossbile è sciogliere qualsiasi   finzione nel collasso di questo scontro che a tutto polveriza, di questa attenzione che a tutto coinvolge. Dice Krishnamurti: “Creare è trascendere il pensiero, l’imagine, la parola e la espressione. La creazione non è trasmissibile, pertanto non può essere formulata, ne anche espressa in parole. Possiamo soltanto sentirla in un totale stato di lucidità. Ma, è impossibile utilizarla o metterla in vendita nel mercato(2) e Più avanti: “Soltanto nel vuoto succede la creazione(3)

Guarda un pò: La propria Clarice dice tra  un delli especiale citati che mai fora una professionista, ma si una amatrice, per avere sua libertà. Lei usava la parola, sua letteratura, come “un istrumento di domanda rispetto dell’impossibile, dell’intocabile”.Le parole impossibili erano soltanto una indicazione di che unicamente si può creare outre , nel vuoto.

LIN DE VARGA

1.    Tornaghi, Pedro,articolo “ricerchiamo”, giornarle “PRANA”, febraio, 2011, Rio de Janeiro, pg.12.
2.    Krishnamurti J, “Diario di Krishnamurti, Casa Editrice Cultrix, São Paulo, Brazile, traduzione di Alexandra Trifler, copyright 1982,pg.43.
3.    Uguale, pg. 45

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