La memòria

La memòria, allora, si fa vedere com sua propria natura: Ossia, d’ una nuvola di energia che si scioglie nell’ impossibile. Si può vederla tremula, o delle volte, più stimolata in una convulsione di tempestà.Intanto, niente presenta, se vista del silenzio.

L’attenzione bisogna nascere dal silenzio, è ovvio. Questo vuole dire che non può esistere un osservatore. L’Osservatore è impegnato con suo bagaglio di osservaziòne. Bisogna a tutto percepire fra le righe. Le parole non sono sufficienti e si utilizza “osservatore” di un modo equivocato.

Cosa si estingue nell’ essere attento, è pura memòria impegnata e riempita per il “tempo”.La memoria senza bagaglio e senza impegno, sarebbe un “ pensiero puro”, una goccia nell’eterna coscienza, lo stesso e único Non Manifesto.

Il cervello esiste soltanto per la sopravvivenza nella terra. Macchina perfetta in questo senso, non riesce paragonare, assimilare l’ineffabile oltre del Manifesto.

Nessuno suono può disturbare il silenzio. Tutto suono sparisce nel silenzio. Siete questo silenzio, questo stesso, che è l’essenzia della manifestazione.

Dico il defintivo adesso: Neanche il fatto esiste. Soltanto la plena attenzione.Se c’è plena attenzione, il “fatto” si scioglie. Tutto è sempre lo sconosciuto. L’Attenzione assorbe il fatto. Questo vuole dire: prende il posto dal fatto. Questa realizzazione a tutto risponde. Niente piu,, rigorosamente, bisognerebbe essere detto o scritto. Forse sia convenévole nomeare come “Realtà ùltima.”

Il bagaglio che porta è prodótto dal tempo. E, come una nuvola, rimane ferma. Può accadere quello che si chiama, comumente, “processo a passo lento”, ma le parole sono insuficienti. È uno svelare il presente, togliere la tenda, aprire il panno e, finalmente, vedere l’orizzonte.

Si guarda di una determinata posizíone, come si guardasi dal punto di riferimento dell’Infinito, guarda le galassie, i pianeti, le stelle e, nel pianeta Terra, per esempio, criature che formano qualcosa che a chiamato “L’Hunanità”.Sono un formicaio, criature calpestando una nelle altre. Il curioso è che quanto alle formiche, loro sono ordinate e rispettose tra se e, intanto, si distrugge com suoi piede in un secondo.

Bisogna essersi in non mente, senza pensiero, per percepice quel che è impossibile al pensiero percepire: Il silenzio dello spazio infinito, la presenza eterna di qui e adesso. Come parla la poetèzza Ana Lúcia Timotheo, in un suo lavoro: “Fuori le testi com àlito cativo”.

E se la foglia le guardasi? Se la foglia le sognasi? Sarebbe un sogno, un corpo guardato per il corpo della foglia. Suo bagaglio di memòria può risolvere questo enigma? Voi nel corpo della foglia.

se anche avendo cent’ anni – ancorchè stia a secondi del mio ùltimo respiro -, tuttavia cosi sò che, si non fu stato possibile tra

sformarmi, in questo istante potrò farlo e sciogliermi nell’Eternità.

Quella che tutto sa dentro di voi, la Coscienza Infinita, può nella fessura del Portale, anche se  suo corpo abbia fallito, mostra il suo cammino, che è, in verità, nessun cammino, ma a casa di dove mai uscito.

Siete L’Eternità che è venuta al Manifesto per mostrare il gesto perfetto. Forse non abbia fatto tale gesto, ma lui è L’Eternità incapsulata in suo corpo.

LIN DE VARGA

Deixe um comentário

Seu comentário